Nel mondo globalizzato di oggi, uno dei problemi maggiori che la società deve affrontare è quello della lotta ai cambiamenti climatici.
Di questo tema si parla già da tempo ed è così che nel 1997 (in vigore però dal 2005) venne sottoscritto il Protocollo di Kyoto, probabilmente uno dei più importanti trattati in materia ambientale. Questo fa sì che i Paesi aderenti si impegnino a ridurre le emissioni dei gas climalteranti (GreenHouse Gases - GHG) che sono quelli che provocano il riscaldamento globale. Ogni stato membro aveva dichiarato un proprio obiettivo di riduzione rispetto all’anno base 1990 e per l’Italia ci si prefiggeva di ottenere una diminuzione del 6.5% nel periodo 2008-2012. Il Consiglio dell’Unione Europea ha adottato poi nel 2008 il “Pacchetto Clima-Energia” (20-20-20) che impegna gli Stati membri a ridurre le proprie emissioni di gas ad effetto serra del 20% entro il 2020, contestualmente all’aumento dell’efficienza energetica del 20% ed all’impiego di almeno il 20% di fonti rinnovabili sul totale dei consumi di energia.
Ovviamente solo le emissioni di origine antropogenica sono oggetto di questi trattati internazionali e la stima di queste emissioni si effettua a cadenza annuale con metodologie approvate da organismi scientifici internazionali quali l’Intergovernmental Panel for Climate Change (IPCC). Dei gas serra fanno parte:
- anidride carbonica (CO2);
- ossido di azoto (N2O);
- metano (CH4);
- esafluoruro di zolfo (SF6);
- idrofluorocarburi (HFCs);
- perfluorocarburi (PFCs).